I papillomavirus (HPV)

Quando parliamo di papillomavirus (HPV) non ci rifieriamo a un singolo virus, bensì a più di 200 virus diversi, tutti appartenenti alla famiglia dei Papillomaviridae, e classificati in 5 generi (α ,β, γ, μ, ν).

Si tratta di virus a DNA che infettano la pelle o le mucose, e vengono suddivis in tipi ad alto o a basso rischio in base alla loro capacità di causare il cancro. Si stima che 4 su 5 di noi siano entrati in contatto almeno una volta nella vita con un papillomavirus, spesso senza esserne consapevoli. Nella maggior parte dei casi, infatti, le infezioni da papillomavirus sono asintomatiche.

In generale, le infezioni da HPV non causano la morte delle cellule e il virus non circola mai nel sangue.

Nel caso dei papillomavirus a basso rischio l’infezione si manifesta con la formazione di verruche sulla pelle o papillomi nelle mucose: il virus infatti induce la proliferazione delle cellule epiteliali che spesso producono uno strato di cheratina che le riveste.

I papillomavirus ad alto rischio (ne sono stati individuati 15) possono causare lesioni più gravi, che se non curate adeguatamente possono trasformarsi in tumori causati dalla presenza continua del virus. I tessuti che possono essere colpiti da questi tumori si trovano nell vie aeree superiori e nei genitali sia maschili che femminili.

Harald zur Hausen fu il primo a dimostrare il ruolo degli HPV nella carcinogenesi, e per questo fu insignito del Premio Nobel per la Fisiologia e Medicina nel 2008.

Le lesioni benigne guarsicono spontaneamente, infatti in questi casi il sistema immunitario è capace di eliminare il virus senza che sia necessario alcun trattamento. A volte però le cellule che dovrebbero dare il via alla risposta immune falliscono nell’intento, e ciò fa sì che il sistema immunitario diventi tollerante al virus.

Gli HPV, a loro volta, si sono evoluti per sfuggire al sistema immunitario i diversi modi:

  • Non producono antigeni in grande quantità
  • Non uccidono le cellule infettate
  • Fanno diminuire la produzione di molecole infiammatorie
  • Limitano la presentazione delle proteine virali sulla superficie delle cellule infettate

Con questi stratagemmi gli HPV fanno in modo che il sistema immunitario non venga allertato della loro presenza e che l’infezioni possa diventare persistente. Ciò da tempo agli oncogeni (geni che causano tumori) del virus di modificare le cellule infettate e indurre la loro trasformazione in cellule tumorali, per esempio inducendo la fusione di cellule vicine, o bloccando l’ultima fase della divisione cellulare impedendo che due cellule figlie si separino. In poche parole, i virus prendono il controllo delle cellule infettate e ne alterano il metabolismo e il ciclo cellulare.

Tra tutti i papillomavirus conosciti, almeno 40 infettano i genitali, e papillomavirus ad alto rischio HPV-16 e HPV-18 causano da soli il 70% di tutti i casi di tumore alla cervice uterina.

La cervice uterina è la porzione inferiore dell’utero, che si divide a sua volte in due zone (esocervice ed endocervice) rivestite da due tipi di cellule diverse: le cellule squamose epiteliali e le cellule ghiandolari. A seconda del tipo di cellule colpito dall’infezione si possono sviluppare due tipi di tumori chiamati rispettivamente carcinoma a cellule squamose e adenocarcinoma.

L’infezione da HPV può essere diagnosticata con il Pap-test, un prelievo di cellule della cervice che permette di individuare eventuali cellule tumorali, o con l’HPV-test che determina l’eventuale presenza di DNA virale. La diagnosi precoce è fondamentale per eliminare l’infezione e bloccare lo sviluppo delle lesioni cancerose.

Negli ultimi anni, grazie alla diffusione di vaccini preventivi contro diversi tipi di HPV, il tumore alla cervice uterina è sceso dal secondo al quarto posto tra i più diffusi tra le donne, ma causa ancora il 6,5% di tutti i tumori diagnosticati nella popolazione femminile.

Gli HPV, in particolar modo HPV-16, possono causare anche carcinomi a cellule squamose dell’orofaringe secondo lo stesso meccanismo alla base del tumore alla cervice uterina: se il sistema immunitario non elimina il virus tempestivamente, l’infezione diventa persistente e il virus induce la trasformazione tumorale delle cellule. Tumori simili possono essere causati anche dall’esposizione a fumo e alcol indipendentemente da HPV (HPV-negativi), ma recentemente la proporzione di tumori dell’orofaringe HPV-positivi è aumentata notevolmente e si prevente che presto HPV ne diventerà la causa principale.

I carcinomi dell’orofaringe HPV-positivi sono più frequenti negli uomini che nelle donne.

Esistono tre vaccini preventivi contro i papillomavirus basati sulla proteina virale L1: molte unità di L1 si assemblano per formare delle particelle simili ai virus (VLP, virus-like particle) ma prive di DNA virale e di tutte le altre proteine, e pertanto non infettive e non oncogeniche. Il sistema immunitario riconosce le particelle simil-virali e inizia a produrre anticorpi contro L1, tra cui anche anticorpi neutralizzanti capaci di bloccare il virus e impedire l’infezione.

Il primo vaccino, autorizzato nel 2006, contiene le proteine L1 dei papillomavirus a basso rischio e ad alto rischio più comuni (HPV-6 e HPV-11; HPV-16 e HPV-18 rispettivamente). Nel 2009 venne approvato un secondo vaccini diretto esclusivamente contro HPV-16 e HPV-18. Il vaccino più recente venne approvato nel 2014 e comprende le proteine L1 di ben nove papillomavirus (HPV-6, HPV-11, HPV-16, HPV-18, HPV-31, HPV-33, HPV-45, HPV-52 e HPV-58).

Questi vaccini si sono dimostrati sicuri ed efficaci, prevenendo più del 90% delle infezioni, ma putroppo la loro diffusione nei paesi più poveri è ancora limitata, a causa degli alti costi di produzione e trasporto.

È importante ricordare che l’infezione da HPV colpisce entrambi i sessi, e che, per ridurre la diffusione dell’infezione a e l’incidenza dei tumori che essa causa (non solo il cancro alla cervice uterina), il vaccino è rivolto sia agli uomni che alle donne.

Immagine creata su BioRender.com da Carla Usai

Bibliografia

European Centre for disease prevention and Control https://www.ecdc.europa.eu/en/human-papillomavirus

An update on Human Papilloma Virus vaccines: history, types, protection and efficacy, Yousefi Z et al., Frontiers in Immunology 2022, https://doi.org/10.3389/fimmu.2021.805695

International standardization and classification of human papillomavirus types, Bzhalava et al, Virology 2022, https://doi.org/10.1016/j.virol.2014.12.028

Epidemiology of HPV-associated oropharyngeal cancer, Pytynia KB et al., Oral Oncology 2014, https://10.1016/j.oraloncology.2013.12.019

Global Cancer Statistics 2020: GLOBOCAN Estimates of Incidence and Mortality Worldwide for 36 Cancers in 185 Countries, Sung H et al., CA: A Cancer Journal for Clinicians 2021, https://doi.org/10.3322/caac.21660

Associazione Italiano Ricerca sul Cancro https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/tumore-alla-cervice-uterina

Istituto Humanitas https://www.humanitas.it/malattie/infezione-da-hpv-papilloma-virus/

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